Dalla scorsa settimana ho iniziato una nuova rubrica, nella quale analizzo un singolo attore per volta, attraverso una serie di pellicole che hanno catturato la mia attenzione. Oggi vorrei provare a fare un articolo all’inverso. Vi propongo tre film in cui ci sono tre differenti attori, che attraverso tre magistrali interpretazioni e monologhi, hanno contribuito a rendere i film memorabili.
Il film più visto
Ho deciso di iniziare con quello che reputo sia il film più conosciuto dei tre. Il monologo in questione, magistralmente interpretato da Sir. Anthony Hopkins (ma quando mai non interpreta magistralmente qualcosa?!) viene spesso condiviso nei vari social network. Onestamente ho visto e rivisto questo monologo talmente tante volte che mi viene da pensare che l’interpretazione singola, venga valutata dai più meglio dell’intero film. La pellicola in questione è Meet Joe Balck, del 1998. In realtà questo film vale la pena di essere visto indipendentemente dal famoso monologo, insomma: c’è Brad Pitt al massimo del suo splendore! Chiaramente sto scherzando. Bellezza di Brad appurata e monologo a parte, questo lungometraggio è davvero magnetico secondo me. La trama non è originale, il film infatti è un remake, a sua volta ispirato alla commedia La morte in vacanza. Come dimostrano le numerose volte in cui è stata portata in scena questa storia, la narrazione merita di essere raccontata, vista, letta e ascoltata. La morte, nei panni in questo caso dello splendido Brad Pitt, si prende la libertà di conoscere e di avvicinarsi a un uomo magnetico, potente e altrettanto intelligente – interpretato alla perfezione da Hopkins. Vi ripropongo qui di seguito il famigerato monologo, piccola parte di una brillante interpretazione e di un film emozionante, in versione originale. Come sapete credo che i film vadano visti in lingua originale, perché gli attori recitano tanto con i movimenti quanto con il tono della propria voce, anche se in questo caso il doppiatore, Dario Penne, non toglie niente alla versione originale.
Il film da non perdere
Il secondo monologo che vi propongo per me è assolutamente imperdibile. Uno dei miei film preferiti, uno dei miei monologhi preferiti, interpretato da uno, se non forse IL mio attore preferito: Al Pacino. Sto parlando di The Devil’s Advocate. Se ve lo siete persi, correte a vederlo perché, per me, questo lungometraggio è veramente un capolavoro. Trama accattivante e affascinante (tratta dall’omonimo romanzo), attori perfetti – uno su tutti lo straordinario Al Pacino e finale da brivido. Il monologo in questione è appunto nella parte conclusiva del film, motivo per il quale non ve lo posso assolutamente spoilerare, nel caso ve lo foste perso. Vi basti sapere che Giancarlo Giannini, altro doppiatore che non sfigura e che nulla toglie alla versione originale (anche se vi consiglio sempre e comunque di provare a vederlo, almeno per quanto riguarda la parte del monologo, in inglese) e Al Pacino danno il meglio di loro stessi attraverso un monologo che dura la bellezza di quasi 15 minuti. Applausi.
Il film cult
Altro consiglio, altro film imperdibile. Un classico, un cult, un’opera che ha fatto la storia del cinema e che in questo mondo, sempre troppo ignorante e cattivo per i miei gusti, andrebbe visto e rivisto. Sto parlando della meravigliosa pellicola del 1967, diretta da Stanley Kramer, Guess Who’s Coming to Dinner, conosciuto in Italia con il titolo Indovina chi viene a cena?
Il monologo anche in questo caso viene recitato verso la fine del film, quindi per evitare eventuali spoiler non ve lo allego. Vi dico solo che, sebbene sia breve, è colmo di significato, porta un messaggio potente e intelligente. La perfetta conclusione per un capolavoro della storia del cinema che vede tra i suoi interpreti Sidney Poitier, Katharine Hepburn e Spencer Tracy, interprete del suddetto monologo.
I film, lo sappiamo tutti, sono opere d’arte create da un insieme di elementi e di persone che collaborano alla creazione ma a volte, una singola interpretazione, un singolo personaggio, così come vi avevo già ricordato nell’articolo Attore: protagonista indiscusso, può valere l’intera visione della pellicola. Ci sono casi in cui, come accade in questi tre film che vi ho appena consigliato, un monologo ben interpretato vale più di mille immagini ed effetti speciali.
Nel caso te lo fossi perso…
- Guess Who’s Coming to Dinner, Stanley Kramer, 1967
- The Devil’s Advocate, Taylor Hackford, 1997
- Meet Joe Black, Martin Brest, 1998
[…] di attori degni di nota e la colonna sonora è veramente bella. L’ho già affermato nel mio post Tre monologhi maschili Imperdibili: credo che, in questo mondo sempre più crudele e fin troppo ignorante, non faccia mai male […]
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[…] Eppure io quando lo vedo in uno dei miei film preferiti (di cui vi ho già parlato nel mio post Tre monologhi maschili Imperdibili), L’avvocato del Diavolo, vedo si il diavolo – e che diavolo terrificante! ma non riesco a fare […]
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[…] oggi c’è uno dei miei film preferiti, di cui vi ho già anche parlato nel mio articolo Tre monologhi maschili Imperdibili, ovvero: The Devil’s Advocate. In questo caso il male ha il volto del perfetto Al Pacino, che in […]
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[…] preferiti in assoluto! Ho avuto modo di parlare di questo capolavoro nei miei due articoli Tre monologhi maschili Imperdibili e Al Pacino – per recuperare questi due post vi basta cliccare i titoli. Un altro film che non […]
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