Ebbene si, anche oggi vi parlerò dell’ovvio. Christian Bale è talento allo stato puro. Non ha certo bisogno di presentazioni e non ha assolutamente bisogno del mio blog per essere riconosciuto come un grande arista. Eppure lo sapete, sono un’amante del bello, dell’arte e del talento e Christian Bale non poteva certo mancare nella mia rubrica del mercoledì.
Senza star ad analizzare le ultime opere che hanno fatto parlare di lui, come Vice, diretto da Adam McKay, cosa posso dirvi di Christian Bale? Insomma, il suo talento viene riconosciuto anche per la totale immersione nel personaggio. Ingrassa e dimagrisce a comando. Passa da un ruolo a un altro con la stessa facilità con cui io passo dall’antipasto al primo. Vederlo recitare per me è sempre un vero piacere, potrebbe anche fare un monologo in cui legge i numeri dell’elenco telefonico e lo guarderei lo stesso con ammirazione. Credo che la bellezza di questo attore risieda proprio nella sua totale scomparsa dietro a un ruolo. Quando recita non si vede più Bale ma si assiste al personaggio. Già nel mio articolo di due settimane fa, dedicato ad Al Pacino, vi ho menzionato il suo metodo di recitazione.
Molti dei titoli a cui ha preso parte Christian Bale ve li ho già menzionati e suggeriti più volte nei miei precedenti post. Film che secondo me meritano di essere visti, non solo per l’attore, ma anche per la resa del film nella sua totalità sono: The Fighter (che vi ho suggerito nel mio post Sul ring come nella vita), la trilogia dedicata al cavaliere oscuro diretta da Nolan, regista che ha collaborato con Bale anche nel film The Prestige, 3:10 to Yuma (titolo che vi ho consigliato nell’articolo Western: il genere che non conosce tempo), Equilibrium, Velvet Goldmine, The Machinist conosciuto in Itala con il titolo L’uomo senza sonno, The New World (altro titolo che vi ho già menzionato nel mio post L’assenza della parola), Empire of the Sun di Steven Spielberg, The Portrait of a Lady, American Psycho (anche questo già menzionato – Il labirinto della mente), American Hustle e Public Enemies.
Lo so che vi ho suggerito parecchi titoli ma almeno avete più scelta. Come sempre, ormai lo sapete bene, vi consiglio di vederli tutti e anche di più. Non solo per la presenza di Christian Bale. Sono convinta che i film, i libri, la musica, insomma l’arte, arricchiscano una persona. Credo inoltre che creino una sorta di dipendenza – positiva, si intende, che attrae lo spettatore. Più uno usufruisce (se così si può dire) della cultura più sente la necessità di arricchirsi. Se poi in questo splendido mash-up di cultura c’è anche il meraviglioso Christian Bale tanto meglio! Anche questa volta vi ho suggerito più di un paio di titoli e ne ho anche approfittato per ricordarvi che la cultura passa prima di tutto dalla vostra voglia di conoscere e di arricchire le vostre conoscenze.
Nel caso te lo fossi perso…
- The Portrait of a Lady, Jane Campion, 1996
- Equilibrium, Kurt Wimmer, 2002
- The Machinist, Brad Anderson, 2004
- American Hustle, David O. Russell, 2013
[…] Lo dico? Lo dico: Rami Malek ha vinto l’Oscar, siiiiiiiii !!! Ok scusate ma è inutile che ci giri intorno, ammiro moltissimo questo attore e ho tifato per lui. Come ben sapete la mia rubrica del mercoledì è dedicata a un singolo artista e oggi non potevo certo esimermi dall’elogiare e omaggiare questo incredibile talento. Non voglio commentare ulteriormente gli Oscar, anche perché si sono già dette moltissime cose, però lasciate che vi dica questo: la categoria come miglior attore protagonista quest’anno era ricolma di talento. Come ben sapete amo moltissimo Christian Bale e se avesse vinto lui sarei stata felice lo stesso ma non avrei certo potuto dedicargli uno spazio, visto che ho già scritto un articolo su di lui qualche settimana fa – nel caso ve lo foste perso per andare a leggerlo vi basterà cliccare qui. […]
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[…] a questo titolo vi ricordo che vanta un cast eccezionale, a partire dall’attore protagonista – Christian Bale (al quale ho dedicato un post qualche tempo fa, per andare a rileggerlo, così come per quello […]
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