Silenzioso, intenso, elegante. Con queste tre parole definirei il film che vi voglio consigliare oggi. La pellicola che ho deciso di suggerirvi di recuperare quest’oggi non è proprio un titolo adatto a tutti. Alcuni di voi potrebbero trovarlo lento, altri si annoierebbero data lo scarso scambio di battute durante l’intera pellicola. Per convincervi che questo film vale la visione vi posso dire che quando l’ho visto – e confesso che mi sono imbattuta in questo titolo per puro caso, sono rimasta incollata davanti allo schermo dal primo istante. Poco importa il ritmo o le battute, il tutto è reso talmente bene che lo spettatore rimane coinvolto in un modo decisamente unico e totale. Anzi, vi dirò di più. Se ci fossero più battute o più ritmo il film perderebbe la sua unicità. È perfetto così com’è. Non c’è nulla di troppo o di non detto. Tutto ciò che serve alla narrazione, affinché risulti godibile e fruibile, è lì, davanti a voi che vi aspetta. Drive è un film che chiede di essere visto e seguito fino alla fine con una tale intensità che è difficile, almeno per me, dimenticarsene dopo la visione. Questa è una di quelle pellicole che dopo averla vista mi è rimasta dentro, sotto pelle, anche nei giorni successivi la mia mente si ritrovava a tornare su ciò che avevo visto e provato, sbalordendomi nel capire come l’assenza di parole e/o azioni non sia stata minimamente percepita. A volte facciamo l’errore di pensare che una pellicola, per poter funzionare al meglio, debba raccontare tanto, essere ricca di dialoghi, di azione, di movimento – badate bene, non sto dicendo che in questo film non accade nulla, anzi. Drive è il perfetto esempio che dimostra il contrario. L’assenza non è una mancanza se è ben calcolata e studiata, soprattutto se dietro la macchina da presa si trova un grande regista.
Breve riassunto:
All’interno di un palazzo condominiale si incrociano le vite di due personaggi decisamente differenti. Uno è un pilota professionista, meccanico, stuntman cinematografico e che occasionalmente presta i suoi servigi di pilota per alcune rapine in banca. L’altra è Irene, una donna sposata con un uomo in carcere, che deve mantenere se stessa e il figlio piccolo.
Perché guardarlo:
- Regia, sceneggiatura, fotografia e cast – due nomi su tutti: Ryan Gosling e Carey Mulligan
- È differente dai soliti film. Il modo in cui Drive vi coinvolge è decisamente unico
Perché non guardarlo:
- Il regista, Nicolas Winding Refn, ha una cifra stilistica ben riconoscibile. Non tutti possono apprezzare il suo modo di narrare le storie
Io ho trovato incredibile come il regista riesca a incollare lo spettatore alla poltrono con praticamente un unico personaggio e un unica inquadratura……
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