Scorsese vs Marvel Il film che ti sei perso

In difesa dei Supereroi

Buongiorno a tutti! Quest’oggi mi voglio discostare un pochino dal mio consueto appuntamento settimanale (che vi ricordo si presenta a lunedì alterni) in cui vi consiglio un paio di titoli cinematografici. All’interno di questo breve articolo voglio approfondire con voi un tema: qualche giorno fa, uno dei miei registi preferiti, ovvero Martin Scorsese, ha rilasciato una dichiarazione che ha creato non poco scalpore. Il regista di chiare origini italiane ha detto che i lungometraggi Marvel per lui non sono cinema. Voi cosa ne pensate? Non posso certo astenermi dall’esprimere la mia, seppur insignificante, opinione al riguardo. Quindi ecco che oggi desidero, con la premessa in cui dichiaro che personalmente adoro e ammiro moltissimo la cinematografia di Martin Scorsese, parlare in difesa dei supereroi.

Inizio con il ricordarvi che ho già dedicato alcuni post al mondo colorato dei supereroi. Se volete andare a leggere o rileggere questi articoli non dovete fare altro che cliccare sul titolo che più vi interessa. Ecco qui il breve elenco dei miei scritti e un piccolo riassunto di questi: Perché il mondo ha bisogno di Superman – qui analizzo molto velocemente e brevemente l’importanza dei supereroi all’interno della cinematografia; La serie TV che ti sei perso… Gotham – chiaramente vi racconto il mio punto di vista su questa serie televisiva e Il fascino della Notte in cui elogio uno dei personaggi nati dai fumetti più iconici di sempre, ovvero Batman.

Dunque, appurato il mio amore per i supereroi cosa posso ancora dirvi in difesa di questi contro un vero gigante della storia del cinema? Per me la settima arte rappresenta tutto. Sono innamorata di questo fantastico mondo fin da quando ero bambina, ricordo che quando andavo alle elementari supplicavo i miei genitori per lasciarmi stare sveglia fino a tardi perché desideravo scoprire come finivano i film. Non potevo concepire di interromperli. Molte volte vincevano loro e mi toccava a malincuore registrare la seconda parte e recuperarla il giorno successivo durante il pomeriggio. Altre sere invece vincevo io. La mattina seguente ero sempre stanchissima e ricordo che quando andavo a scuola facevo davvero fatica a tenere gli occhi aperti eppure ero davvero felice. Per me poter vedere i film significava vedere una storia. Sono ancora convinta che i film e le serie televisive discendano direttamente dalla favole della buona notte che ci accompagnavano da bambini prima di andare a dormire. L’essere umano in quanto tale ha bisogno tanto di cibo quando di storie. Esse sono portatrici di numerosi significati: insegnano, divertono, incutono timore e intrattengono. I film alla fine dei conti hanno la stessa funzione. Cinema è arte. L’arte suscita emozione e allo stesso tempo racconta qualcosa. Ogni soggetto che ne viene a contatto vive una propria personale esperienza. È chiaro e indiscutibile che le emozioni che nascono guardando un film di Martin Scorsese sono di un certo livello e toccano determinate corde. Tuttavia anche i lungometraggi della Marvel come della DC Comics e tanti altri, svolgono la loro funzione in quanto facenti parte dell’infinito mondo che è la cinematografia. Essi forse non sono potenti e toccanti quanto un dipinto eppure rientrano e rispecchiano le regole dell’arte. Trasmetto qualcosa, raccontano qualcosa (per quanto alla fine abbiano tutti evidenti somiglianze) e soprattutto intrattengono. Mi pare dunque che si possano definire cinema.

Badate bene, ci tengo a ripetere che personalmente adoro i film drammatici, ammiro e mi gusto praticamente qualunque genere cinematografico, osservo tanto la trama quanto mi lascio coinvolgere dalla fotografia, mi commuovo con la colonna sonora e quasi venero alcuni grandi attori per il loro talento. Il cinema è un’arte che nasce da una collaborazione tra più settori. Quando parliamo di Martin Scorsese e dei suoi lavori per me si analizza uno dei punti più alti della cinematografia e assistiamo ad alcune tra le più belle e riuscite collaborazioni tra questi numerosi campi artistici. Ovviamente se parliamo di Marvel, non possiamo fare un paragone con questo modo di raccontare e fare cinema. Tuttavia ripeto, è cinema: c’è tanto la trama quanto la fotografia, la colonna sonora supporta i numerosi effetti visivi e gli attori che prendono parte a questi progetti sono sempre più bravi. Capisco la rabbia che può scaturire in un Signore regista, come Martin Scorsese, quando guarda i risultati del botteghino o sente le persone intervistare fuori dalle sale cinematografiche – sembrano sempre tutti dei grandi esperti poi alla fine dei conti non sanno nemmeno che i più grandi registi di Hollywood dei giorni nostri ringraziano il cinema italiano del dopoguerra per il loro modo di fare cinema. Dicevo, capisco la sua rabbia e forse prova anche un po’ di delusione. La capisco ma non la giustifico. I grandi nomi, come il suo, supereranno sempre la prova del tempo, vinceranno sui libri di testo che insegnano la storia del cinema e faranno da scuola per gli anni a venire. Accanto a questi nomi forse comparirà un capitolo dedicato al filone dei supereroi. È giusto? A parere mio si, poiché sono anche loro cinema e non perché vincono al botteghino ma perché regalano del puro e semplice buon intrattenimento. Alla fine di tutto non mi resta che dire una sola cosa: evviva il cinema, tutto il cinema!

…E voi cosa ne pensate? Siete dalla parte di Martin Scorsese? Dalla parte della Marvel? O come me fate vincere e sempre e solo la settima arte?

6 pensieri riguardo “In difesa dei Supereroi”

  1. Secondo me intendeva che la Disney non sta creando film intesi come arte ma solo campioni di incassi per famiglie. Troppe volte Endgame mi ha ricordato altri film, ci sono troppi film sui supereroi e li stanno pure snaturando.
    Io concordo con scorsese: non è cinema, è una macchina per soldi

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    1. Questo è indubbio: Hollywood è sempre stata e sempre sarà prima di tutto una macchina per fare soldi. Non mi permetto di immaginare cosa intendesse o cosa pensasse questo straordinario regista. Ho solo scritto la mia opinione basandomi sulla sua dichiarazione

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  2. Ciao, come promesso lascio la mia opinione, anche alla luce delle dichiarazioni successive fatte da Scorsese, a mo’ di chiarimento della sua prima intervista. Credo anche io che lui intendesse fare una netta separazione tra “intrattenimento” (per carita’ una cosa nobilissima) e arte nel senso piu’ nobile e aulico del termine. In questo caso in particolare, lui ha specificato que i film della Marvel sono ottimi da un punto di vista tecnico, realizzati bene, e hanno come scopo il puro intrattenimento (e il business).
    In seguito ha fatto anche vari rimandi, a film che secondo lui sono arte, e per quali motivi. Su questo discorso credo si aprano scenari vastissimi. Bisogna rispondere prima di tutto cosa e’ l’arte e cosa non lo e’? Credo sia una domanda a cui non ci sara’ mai una risposta unica e valida per tutti. Lui comunque da una sua definizione, che mi trova sostanzialmente in accordo. Il lavoro creativo, unico nel suo genere, del regista, che racchiude in se tutta la realizzazione, cercando di andare nelle emozioni, descrivendole, ed evidenziandole, attraverso tutti i linguaggi del cinema all’unisono sotto la guida del regista e senza intermediari di alcun tipo (soggetto, scrittura, fotografia, recitazione etc,). In questa visione, la parte della maggiore la fa il regista quindi, che ha potere di contrattare con le case di produzioni soprattutto cosa realizzare, senza venire a compromessi con esse (le quali tenderebbero per loro scopo a fare un puro prodotto di intrattenimento). Sempre restando ad Hollywood, e’ vero che e’ sempre stata una macchina per far soldi, ma e’ anche vero, che alcune case cinematografiche sono fallite per andar dietro i sogni visionari di alcuni registi che sono entrati di diritto non nella storia del cinema soltanto, ma in quella dell’arte (i.e. Orson Welles e Michale Cimino, ma ce ne sono anche altri), perche’ hanno voluto realizzare delle opere che si sapeva sin dall’inizio non avrebbero acchiappato milioni di persone in 1 mese, ma avrebbero impiegato anni per essere apprezzate da tutti a livello universale (i cancelli del cielo per esempio, o gli ultimi film di Welles). Spero di non essermi incartato nello spiegare. Al di la’ di questo, la tua difesa e’ molto bella, sentita, personale ed emotivamente piena. E posso dirti che personalmente adoro il cinema a prescindere che io veda un prodotto solo commerciale, o un “film d’autore”, pero’ spero di aver sempre la possibilita’ di scegliere se una sera voglio godermi la casa de papel, superman, 007, oppure Zabrieskie Point di Antonioni. Hai un bel blog, complimenti e continua cosi!

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    1. Anzitutto ti ringrazio: per aver letto il mio articolo e trovato la voglia di rispondermi. Mi fa piacere scoprire inoltre che alla fine di tutto la pensiamo allo stesso modo: ovvero “evviva il cinema in qualunque forma si presenti”!
      Tornando su Scorsese ti svelo, nel caso non lo sapessi, che, a seguito del polverone che ha scaturito questa sua prima dichiarazione, si è poi esposto nuovamente correggendo un po’ il tiro, per così dire 😉
      Infine ti ringrazio per i complimenti, adoro scrivere di cinema, film, serie TV – insomma di audiovisivo e mi fa davvero molto piacere sapere che questa mia passione è condivisa e seguita!

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  3. Buongiorno. Leggo solo oggi questo articolo e da appassionato di cinema fin dalla fanciullezza, non posso che essere affascinato dalla Settima Arte. Quando ho scoperto l’andare al cinema da solo e scegliere un film piuttosto che un altro, conoscevo i fumetti e vederli realizzati nel cinema attuale – ricco di super effetti speciali – mi diverte e mi restituisce un po’ dei sogni di allora. Saranno forse vuoti e scontati i lungometraggi Marvel ma regalano minuti di stacco dai problemi e assilli giornalieri. Ogni tanto sogniamo e fantastichiamo, non fa male.

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