Oscar 2020 Il film che ti sei perso

Oscar 2020, la mattina dopo…

Come lo scorso anno, dopo la notte più stellata dell’anno torno a raccontarvi degli Oscar! Per oggi quindi niente rubrica ma solo la mia opinione riguardo a questa notte che solitamente, come potete immaginare, la passo in bianco, davanti alla televisione, sotto uno spesso strato di coperte e con le cuffie per non disturbare la quiete notturna. Dico solitamente perché questa notte non è stato così. So bene che appena questo venerdì vi avevo assicurato che avrei viso la diretta e che avrei commentato gli Oscar insieme a voi ma devo confessarvi che ha prevalso il sonno. Ovviamente mi sono registrata ogni cosa e la sveglia alle 2.00 del mattino l’ho messa e ho provato a seguire mezz’ora. Ho resistito giusto il tempo delle prime due premiazioni. Ho visto lo splendido sorriso di Brad Pitt, finalmente con la statuetta in mano per una sua interpretazione – personalmente tifavo all’interno di questa categoria per il mio attore preferito: Al Pacino. Quando mi sono resa conto che nemmeno lo scoppiettante inizio, con musica, un balletto perfetto e il volto sempre stupendo di Brad mi riuscivano a tenere sveglia ho capito che tanto valeva dormire e gustarmi il giorno dopo, a mente più fresca la premiazione.

Non ho la presunzione di creare un breve articolo in cui vi dico perché e per come secondo me quel dato film o quel tal attore meritava di più o di meno di vincere perché sono convinta che di fronte a questo tipo di eventi tutti improvvisamente si sentono dei grandissimi giudici, capaci di comprendere la settima arte e soprattutto in dovere di far sapere la propria opinione. No, non faccio parte di quel gruppo, sebbene tuttavia, mi piaccia dire la mia al riguardo so bene che la mia opinione è una in mezzo a mille e più. Però questo blog parla proprio di questo, della settima arte e del mio amore viscerale per l’audiovisivo. Quindi perché no? Perché non analizzare insieme, molto velocemente e brevemente questa nottata fatta di glamour e di stelle del cinema?

Anzitutto vi devo confessare che purtroppo, non ho visto tutti i film in gara quindi non posso nemmeno permettermi di fare un paragone tra tutti i candidati poiché mi mancano alcune grandi pellicole. Iniziamo con il parlare di glamour, inutile giraci intorno, questa magica e lunga notte (soprattutto per noi in Italia che solitamente dormiamo a quest’ora) è fatta tanto di bravura quanto di apparenza. Voi quale look avete apprezzato? Io ancora una volta sono rimasta ammaliata, tra le tante splendide donne, dall’abito che ha indossato sul palco la bellissima Regina King per annunciare il premio Oscar come miglior attore non protagonista.

Per quanto riguarda invece i film in gara, non trovate che anche quest’anno siano stati abbastanza lineari con le previsioni? La sorpresa più grande è stata Parasite, che purtroppo non sono ancora riuscita a vedere al cinema. Già prima di questa stellare nottata ero curiosa di vederlo, ora, che sono terminati gli Oscar, sono ancora più affascinata da questo titolo. Per il resto, nulla di nuovo se così si può dire. Tutto molto lineare con le previsioni. Tifavo per la mia amata Scarlett Johansson, che candidata in ben due categorie non si è portata a casa nemmeno una statuetta. Le probabilità erano dalla sua parte ma l’Academy come fa spesso ha preferito premiare un’interpretazione di una pellicola biografica. Joker ha infine visto vincere il suo perfetto protagonista e la colonna sonora di Sir. Elton John ha prevalso sulle altre. Insomma, se escludiamo un paio di premi tutto il reso è andata come ci si immaginava. Che la mia notte di sonno sia stata quindi la scelta giusta dal momento che non ci sono stati clamorosi colpi di scena? Voi cosa ne pensate? Siete rimasti delusi da alcuni risultati? O siete in linea con l’Academy?

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Un pensiero riguardo “Oscar 2020, la mattina dopo…”

  1. Buongiorno. Dei film in concorso ho visto sia Joker che 1917. Se il primo è angosciante trasferendoti nel mondo del disagio mentale e sociale, il secondo è angosciante con la continua paura di una morte improvvisa, del pericolo affrontato con il cuore in gola. Secondo me il primo si basa sulla fisicità complessa che Phoenix riesce a mutare di continuo nella storia, unita a una “maschera” sotto la maschera coinvolgente. Il secondo invece riporta benissimo una realtà degli eventi di quell’epoca con le “facce da bambini” di MacKay e Chapman, mandati a morire per scongiurare molte più morti, da l comando dei volti maturi di Firth, Strong e Cumberbatch che appaiono per pochi minuti nel confronto con la giovinezza schiantata dalla guerra. La scena quasi nel finale dei soldati inglesi che cantano prima dell’attacco è toccante per i volti che vengono proposti e le espressioni che portano.

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