M. Night Shyamalan

M. Night Shyamalan Il film che ti sei perso

Non solo attori. Come potete intuire dal titolo, oggi vi voglio raccontare un regista che personalmente trovo davvero molto interessante. Quindi, nella mia rubrica del mercoledì che si focalizza su di un singolo artista e sulla sua filmografia, oggi vi voglio raccontare di Manoj Nelliyattu Shyamalan, regista, sceneggiatore, attore e produttore indiano naturalizzato americano. Oggi ci immergiamo nella sua carriera, nei suoi film più conosciuti e attraverso di essi ricordiamo il suo stile e la sua estetica molto personale e riconoscibile. Manoj, meglio conosciuto come M. Night Shyamalan, nella sua carriera ha diretto tredici film, l’ultimo uscito nelle sale statunitensi lo scorso 18 gennaio 2019. Come molti altri suoi colleghi conosce, nella sua vita artistica, momenti altalenanti, alcuni costellati di premi e ovazioni da parte della critica e del pubblico, altri invece in cui i suoi lavori vengono considerati veri e propri flop. Siccome la filosofia del mio blog è “prima il bello”- lasciate che ancora una volta mi concentri sulle sue più grandi pellicole.

Il pubblico mondiale viene a conoscenza del nome di M. Night Shyamalan grazie alla sua pellicola del 1999, The Sixth Sense, tradotto in italiano come Il sesto senso. Questo film, arrivato alla notte degli Oscar del 2000 con sei nomination, tra le quali quella per la miglior regia e miglior film, ha portato alla ribalta il nome del regista indiano e ha dato inizio alla ormai consolidata collaborazione tra Shyamaln e l’attore Bruce Willis. Il sodalizio tra questi due personaggi ha dato vita a quattro film, il sopracitato The Sixth Sense, Unbreakable del 2000, Signs del 2002 e la pellicola che uscita lo scorso anno Glass.

Shyamalan e Bruce Willis sembrano capirsi e completarsi a vicenda quando lavorano insieme. I film che portano sullo schermo sono pellicole che raccontano una storia a cavallo tra realtà e fantasia, tra possibile e impossibile, tra sogno e realtà. Le trame sono fantasiose, suggestive, accattivanti e al tempo stesso inquietanti. Se nel loro primo film il protagonista veniva un po’ sacrificato a favore di una brillante e toccante interpretazione da parte dell’allora giovanissimo Haley Joel Osment (vi ricordo che all’interno del mio articolo Bambini da Oscar trovate una breve recensione di questo lungometraggio), è nella loro seconda collaborazione che Bruce Willis ne esce come il vero indiscusso punto focale della narrazione. Il protagonista David Dunn è alla costante ricerca di un significato e di una spiegazione al fatto che lui sia l’unico sopravvissuto di un terribile incidente ferroviario. Che lui sia o meno pronto alla verità, come gli chiede Samuel L. Jackson, alias Elijah Price, poco importa. Lo spettatore è pronto e ha voglia di scoprirne di più. Il pubblico chiede e M. Night Shyamaln risponde. Il film Glass altro non è che il sequel di questa incredibile pellicola. Sequel e non solo. Glass infatti è anche un crossover della penultima opera di Shyamaln, Split.

Split dicevamo, la penultima fatica del regista di origine indiana, film che vede protagonista un superbo James McAvoy (ancora una volta vi invito a scoprirne di più cliccando semplicemente sul nome dell’attore scozzese). La trama nasce e si sviluppa partendo dall’incredibile storia vera di Billy Milligan, affetto da un grave disturbo dissociativo dell’identità, nel quale convivevano ben ventiquattro personalità differenti. Per chi fosse interessato alla storia vera e volesse scoprire di più di questa incredibile vicenda esiste il libro “Una stanza piena di gente”, scritto dal giornalista Daniel Keyes ma per chi invece fosse interessato a sconfinare oltre la realtà, ad affrontare il mondo del surreale attraverso le immagini accattivanti e allo stesso tempo inquietanti di Shyamalan, allora non può rinunciare alla visione di Split. Kevin Wendell Crumb, alias James McAvoy (bravissimo in questa sua interpretazione) soffre, esattamente come Billy Milligan del disturbo dissociativo dell’identità. Tra le innumerevoli figure che fanno parte del suo disturbo si annida la Bestia – ecco che torna la fantasiosa e suggestiva fantasia del regista.

Il regista dell’acclamato thriller The Village (film che potete ritrovare all’interno del mio articolo 3 atti, un inganno) è da poco tornato con un nuovissimo prodotto destinato al piccolo schermo e alla piattaforma Apple TV+ – sono curiosissima di vedere questa serie televisiva, intitolata Servant, che vanta all’interno del cast un ritrovato Rupert Grint, e voi? In attesa di vedere l’ultima opera di M. Night Shyamalan non possiamo fare altro che andare a rivedere una delle sue pellicole, che tanto hanno catturato l’attenzione del pubblico mondiale e che grazie alla loro unicità rendono il regista americano un vero maestro del thriller e della suspense.

Nel caso te lo fossi perso…

  • Unbreakable, M. Night Shymalan, 2000
  • Split, M.Night Shymalan, 2016
  • Glass, M.Night Shymalan, 2019

 

In questo momento puoi trovare i seguenti film su…

Netflix:

Unbreakable

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