Alla ricerca degli Avengers

Vi voglio raccontare della volta in cui ho potuto vedere il cinema da vicino. Il giorno in cui sono stata più vicina di quanto non lo sia mai stata al mio sogno. Un po’ com’è avvenuto all’interno dei miei post Scozia: tra cinema e leggende e Sognando la California oggi vi voglio raccontare la settima arte attraverso una mia avventura personale. Per farlo ho bisogno di introdurvi brevemente il contesto della giornata che vi voglio raccontare.

Il film Avengers: Age of Ultron tra i tanti posti in cui è stato girato figura anche la nostra Valle d’Aosta. Io abito in Piemonte. Le parole non possono descrivere quanto fossi elettrizzata al solo pensiero che Hollywood sarebbe stata così vicina a me per una volta. Quando la troupe è arrivata in Italia per girare io stavo frequentando la magistrale a Milano.  All’epoca chiesi a un paio di compagni di corso se erano interessati a una gita fuori porta. In molti rifiutarono e l’unico paio di ragazzi interessati come me si erano già organizzati per i fatti loro. Non sono una persona che insiste e tendo ad abbattermi sempre troppo facilmente. Queste risposte non fecero che farmi credere che in fondo non mi sarei persa nulla. Non c’era niente di eccezionale e io potevo anche non andare. Alla fine quelle esperienze sono belle se condivise con chi ha la tua stessa passione e andare da sola per me non era mai stata un’opzione valida.

Qui entra in gioco la mia pazza e meravigliosa famiglia. Mia mamma che ascolta più il mio cuore delle mie parole e che conosce i miei pensieri più profondi meglio della sottoscritta sapeva bene quanto in realtà ci tenessi. Ecco quindi che un giorno, in cui ero tornata a casa mia in Piemonte, mi annuncia che su settimana saremmo andate in Valle d’Aosta (che da casa mia non dista tantissimo), con il supporto morale di sua sorella, ovvero mia zia. In questo modo avremmo condiviso una giornata noi 3. Per noi è normale: fin da piccolina ho condiviso giornate (se non intere vacanze) con le due donne splendide che sono mia mamma e mia zia. Quindi era deciso: una giornata insieme, fuori porta. Con la scusa per loro di tornare in Valle d’Aosta e per me di cercare di scoprire qualcosa dei set super blindati di Hollywood.

Alla ricerca degli Avengers Il film che ti sei perso

Detto fatto. Andiamo. Arriva il giorno che non osava più sognare. In macchina mi rendo conto che non è proprio dietro l’angolo – sono una vera frana con le distanze! Ma passa in fretta il tempo tra tante chiacchiere e ancor più risate. Giungiamo davanti al Forte di Bard e scopriamo immediatamente che ci sono due unità. Una sta girando al Forte senza attori mentre l’altra è appena più in su, in un piccolo paesino situato poco più avanti. Torniamo in macchina e ci avviamo. Parcheggiamo una seconda volta e notiamo che sembra a dir poco blindato il paesino. Proviamo ad entrare e scopriamo che poco più avanti stanno girando una scena. Wow. Chiaramente non si può andare oltre ma io ho un asso nella manica: mia zia, che non conosce vergogna. Va, ci prova e immancabilmente, sfoderando il suo fascino, ci riesce: mi permette di attraversare il set – non chiedetemi come faccia, non lo so proprio. Da questo lato ho ereditato la compostezza e la rigidità di mia mamma. Quindi io passo. Fingo di essere una residente. Loro, ovviamente possono passare altrimenti non potrebbero raggiungere le loro abitazioni. Vado, mi incammino facendo molta attenzione a non cadere. Già perché quello che sto attraversando non è solo un set a cielo aperto ma una zona di guerra. Detriti ovunque, finta neve agli angoli, mattonelle volate via, strade accidentate. Presto così attenzione a non cadere che noto solo con la coda dell’occhio una splendida ragazza alla mia sinistra. È circondata da almeno tre o quattro persone. Che sia? No dai non può essere lei… infatti non lo è. È la splendida controfigura di Wanda Maximoff, alias Scarlet Witch, interpretata da Elizabeth Olsen. Wow. Finisco di attraversare il set e approdo in un angolino, mi dicono di rimanere lì, sul limitare della strada privata perché così posso vedere, o meglio intravedere. Pazienza. Lo sento lo stesso. Ciack, motore, azione, via! Si gira. In un attimo un vento fortissimo si alza grazie alle numerose e gigantesche ventole posizionate accuratamente. Vedo fogli e pezzi di carta volare. Polvere che vola e che atterra direttamente sulla mia faccia. Botti, scoppi. Finta neve che ricopre una porzione di paese e poi fine. Stop. Mi dicono che ho assistito alla prima “buona la prima della settimana”. L’ho sempre detto di essere una persona fortunata. Porto fortuna. Hollywood se mi senti lo ripeto: “Porto fortuna!”

La giornata potrebbe essere già perfetta così ma subisco un piccolo trauma: finita la scena vedo camminare (e non sto parlando della controfigura ma dell’attore in carne e ossa) Clint Barton, ovvero Occhio di Falco che è interpretato da uno dei miei attori contemporanei preferiti in assoluto: Jeremy Renner! Per poco non svengo. Non scherzo. Non riesco a muovermi, solo lo osservo, lo vedo in tutto il suo fascino – si perché oltre ad amare le sue doti recitative lo trovo davvero molto interessante anche come uomo e lo devo guardare con un’espressione talmente inebetita che percepisco che un ragazzo della troupe mi sta osservando e quasi ride. Poi osserva Renner e sembra pensare: “possibile che non sente gli occhi di lei che lo stanno perforando?”. Dal canto mio invece penso: “Ma dai, vedi che muoio per lui! Chiamalo, digli di girarsi e di farmi un saluto da lontano”. Ma questo non accade, Renner va e io devo tornare alla mia realtà, ovvero da mia mamma e mia zia che ha già socializzato con due ragazzi. Se la lasciassi un solo giorno agli Studios di Hollywood fidatevi se vi dico che il secondo giorno magicamente sarebbe una comparsa all’interno di un Colossal! Torno dalla mia magica famiglia. Andiamo a pranzo, ci facciamo un giro per un paesino non blindato della valle d’Aosta e torniamo a casa. Non prima che io sia scoppiata in lacrime e le abbia abbracciate forte forte. Vedete probabilmente il mio sogno di vivere davvero Hollywood non si avvererà mai ma grazie alla forza di queste due donne sono riuscita a vedere e camminare all’interno di un set. Ho visto un attore che davvero ammiro (cliccate QUI se non ci credete) e ho passato del prezioso tempo con la mia famiglia. I sogni sono la linfa della vita ma anche la famiglia è un bene prezioso. Quella giornata è stata magica non solo perché ho visto e vissuto tutto quello che vi ho appena raccontato ma anche perché l’ho condivisa con due donne davvero grandiose.

Questo articolo lo dedico a mia mamma e mia zia Gianna. Due donne che ammiro molto e senza le quali la mia vita sarebbe triste e decisamente meno pazza. Spero che voi amici lettori abbiate assaporato, insieme a me, un po’ della magia che nasce solo a Hollywood. Qui di seguito potete scoprire la scena di cui vi ho parlato. Il video è molto più lungo, all’interno di questo c’è un breve momento, in cui, adesso lo sapete anche voi, è andato bene subito, come si usa dire un “buona la prima!

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