Dire poliedrico è dire poco, affermare che abbiamo tutti attraversato gli anni Novanta ridendo insieme a lui è scontato, sottolineare che oltre ad essere un grandissimo attore è anche un produttore e un rapper è ovvio, aggiungere che nella sua carriera è stato candidato e ha vinto numerosi premi è poca cosa per il grandissimo e unico Will Smith. Willard Carroll Smith, al secolo Will Smith nasce a Philadelphia il 25 settembre 1968 e oggi voglio omaggiare questo talentuoso artista e la sua straordinaria carriera.
Il principe della TV
Il pubblico di tutto il mondo conosce il nome di Will Smith grazie alla sit-com andata in onda per la prima volta il 10 settembre del 1990 e terminata nel marzo di sei anni dopo. The Fresh Prince of Bel-Air, trasmessa in Italia con il titolo Willy, il principe di Bel-Air, lancia a livello nazionale e internazionale il volto del giovanissimo protagonista. La serie funziona grazia a un cast memorabile, a una storia semplice ma intelligente e soprattutto grazie all’indiscussa bravura del giovane Will che, con le sue espressioni, la sua fisicità e la sua comicità, conquista il cuore di tutti. Che parli, canti o balli le risate sono assicurate e se è vero quello che si dice, che per conquistare il cuore di una persona, o del pubblico in questo caso, bisogna far ridere, allora Will Smith sembra nato per raggiungere il cuore di tutti.
Dalla TV al grande schermo
Il passaggio dal piccolo al grande schermo avviene gradualmente e con intelligenza. Will Smith da prova di una meravigliosa interpretazione nel film, tratto dall’omonima commedia teatrale, Six Degrees of Separation, del 1993, che vi ho già suggerito all’interno del mio articolo Attore: protagonista indiscusso. Accanto al fresco e leggero personaggio di Willy, principe tanto di Bel-Air quanto della televisione, Smith affianca intelligentemente un personaggio più misterioso e cupo. Tre anni dopo la fama mondiale, l’attore della Pennsylvania dimostra che sa anche prendersi sul serio e che dietro il dinoccolato bel ragazzo c’è anche un giovane e talentuoso attore, che aspetta di poter dimostrare il suo valore. Ecco quindi che a cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del Duemila, pur con qualche immancabile scivolone, Will Smith prende parte a numerose pellicole che lo consacrano come l’attore del momento. L’apice di questo successo arriva nel 2001, quando grazie al film Alì (potete trovare la recensione nel mio post Sul ring come nella vita), diretto da Michael Mann, interpretando il pugile Muhammad Alì, arriva a essere candidato al premo Oscar come miglior attore protagonista. L’ambita statuetta va al collega Denzel Washington ma questo nulla toglie al magistrale lavoro compiuto da Smith, il quale ha anche lavorato sul proprio corpo, trasformandolo, mettendo su massa muscolare, per assomigliare e poter interpretare al meglio la leggenda della boxe.
I sequel e la collaborazione con Muccino
Smith colleziona un successo dietro l’altro e in ogni pellicola è sempre il protagonista indiscusso. Lo aiutano certamente il fatto che alcuni dei film a cui prende parte sono i sequel di lungometraggi che hanno avuto fortuna negli anni precedenti. È il caso di Man in Black e Bad Boys, mentre per quanto riguarda il sequel di Indipendence Day, l’attore preferisce non prendervi parte. Che sia un sequel o un film originale, la trama e i personaggi si muovono in funzione dell’attore. Tra i numerosi registi con cui Will Smith ha collaborato, c’è il nostro connazionale Gabriele Muccino, il quale sembra riuscire a tirare fuori il meglio dall’attore. I due artisti hanno collaborato alla creazione di due film emozionanti e drammatici: La ricerca della felicità, del 2006 e Sette anime, del 2008, i cui titoli originali sono rispettivamente The Pursuit of Happyness e Seven Pounds. Il primo di questi ha permesso a Will Smith di essere nuovamente candidato all’Oscar come miglior attore protagonista.
Il re del grande schermo
Sono passati alcuni anni, meglio non ricordare esattamente quanti per non sentirci troppo vecchi, da quando un giovanissimo Will Smith irrompeva nelle nostre case recitando, ballando, cantando a suon di risate. Nel corso della sua carriera professionale questo poliedrico artista ha avuto modo di mostrare al mondo che è in grado di passare dalla TV al cinema, dalla musica ai film, da ruoli drammatici (Collateral Beauty) a commedie leggere (Hitch). Che siano ruoli importanti in film d’azione (I Am Legend), o piccoli camei in fiabe cinematografiche (Winter’s Tale – ancora una volta vi invito a scoprire qualcosa in più su questo titolo cliccando QUI) lo straordinario attore, produttore e rapper non smette mai di stupirci e di entusiasmarci e speriamo che possa continuare a inventarsi e reinventarsi come solo lui sa fare.
Nel caso te lo fossi perso…
- The Fresh Prince of Bel-Air, 1990 – 1996
- Indipendence Day, Roland Emmerich, 1996
- The Pursuit of Happyness, Gabriele Muccino, 2006
- Concussion, Peter Landesman, 2015
In questo momento puoi trovare i seguenti film su…
Netflix:
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