Interessante ma…

Avete presente quando dico che nel mio blog voglio raccontare il cinema in modo chiaro e semplice? Quando dico che vorrei riuscire a consigliarvi titoli più o meno leggeri attraverso una semplice descrizione, quasi come se fossimo al bar? Ecco, per l’argomento di oggi ho pensato proprio a questa situazione: quando due persone si consigliano un film ma con qualche remora. “Ah sai, ho visto un film, carino ma…” ma, esatto è sul quel ma che oggi mi vorrei concentrare. Perché oggi, attraverso questo breve post, a differenza della maggior parte delle volte in cui scrivo, ho intenzione di porre la vostra attenzione su lungometraggi che risultano interessanti ma che, per un motivo o per l’altro, la resa complessiva non risulta vincente. Una vera chiacchiera da bar insomma e anche un pizzico cattivella se posso dirlo ma state tranquilli: non ho intenzione di suggerirvi tre titoli orribili. Solo tre pellicole che potrebbero interessarvi nonostante alcune pecche.

Il primo titolo che voglio sottoporre alla vostra attenzione è quello che ho preferito tra i tre lungometraggi di oggi – sebbene differiscano tra di loro sotto ogni aspetto. The Nice Guys è una pellicola divertente e ben interpretata, come potrebbe non esserlo quando i due attori protagonisti sono Ryan Gosling e Russell Crowe? La trama è interessante e ben studiata, gli attori come sempre risultano impeccabili, la regia c’è così come la colonna sonora e la fotografia. Allora cosa stona in questo titolo che me lo fa catalogare all’interno della mia personale lista “Interessante ma…”?  La mancata costanza del livello con cui parte. Durante le quasi due ore di film questo titolo inizia con un ritmo e con un tipo di comicità davvero divertente. È ironico e ben congeniato. Tuttavia però questo ritmo non perdura. Verso la conclusione i tempi comici cambiano diventando più banali e scontati. Le risate regalate sapientemente all’inizio si trasformano in una serie di imprevisti e di scenette comiche che non rispecchiano l’inizio. Tuttavia The Nice Guys rimane un film che promuovo e che consiglio, sempre ammesso che siate coscienti del fatto che le gag comiche vanno un pochino degenerando.

The Last Thing He Wanted, distribuito in Italia come Il suo ultimo desiderio, invece è un film che parte da una buona trama ma che non decolla mai. Anche in questo caso gli attori non mancano e non deludono ma ciò che non è presente è proprio la sceneggiatura. Il soggetto è la trasposizione dell’omonimo romanzo. Non posso fare paragoni con la storia iniziale poiché non ho letto il libro ma ciò che vi posso dire è che la sceneggiatura è lenta, lacunosa. Dove dovrebbe dilungarsi si accorcia e dove potrebbe evitare di perdere temo mostra fin troppo. Il risultato è un film che all’inizio incuriosisce ma che non conquista. Il finale a sorpresa alza un po’ il livello ma non basta a promuovere un film che manca l’intento principale: ovvero quello di catturare l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine.

L’ultimo film di cui vi voglio parlare oggi è quello che mi ha fatta più arrabbiare. La trama è, anche in questo caso, l’adattamento cinematografico, di un libro – in questo caso ispirato a fatti realmente accaduti. La storia non potrebbe essere più coinvolgente e commovente eppure quello che manca nel film è dare il giusto peso e importanza alla vicenda stessa. L’altro elemento che critico, ancora più fortemente, è la scelta del cast. Gli attori sono bravi tuttavia sembra che il film voglia quasi prendere in giro i fatti realmente accaduti piuttosto che raccontare la storia. A questo punto, affinché voi possiate capire, sarà meglio che vi racconti meglio la trama e vi sveli il titolo del lungometraggio che sto criticando. Il film The 33 racconta gli avvenimenti accaduti nel 2010. Nel deserto di Atacama, una miniera cilena crolla, intrappolando così trentatré minatori. Vi ricordate di questa terribile storia che ha tenuto incollato l’intero pianeta terra davanti ai telegiornali? La vicenda è dir poco drammatica ma come vi stavo dicendo non è la trama o il pathos che mancano quanto il cast. Antonio Banderas può ancora andare bene ma vorrei tanto capire come sia passato per la testa di chi ha scelto gli attori per questo film di chiamare l’attrice Juliette Binoche. Sembra quindi che basti un po’ di finta abbronzatura per far passare chiunque per sudamericano.  Come se al continente sudamericano mancassero attori validi – nel caso vi interessasse scoprire qualche nome vi suggerisco di cliccare QUI e QUI. Questa è proprio una cosa che mi fa imbestialire non solo perché io stessa ho origini sudamericane ma perché non trovo corretto che si debba andare avanti con stupidi e infondati luoghi comuni. Questo discorso vale per qualunque continente e nazione. Appurata la mia rabbia resta il fatto che The 33 racconta una storia incredibile e toccante che merita di essere ascoltata e ricordata, nonostante ci siano un paio di enormi ma a definirla.

Nel caso te lo fossi perso…

  • The 33, Patricia Riggen, 2015
  • The Nice Guys, Shane Black, 2016
  • The Last Thing He Wanted, Dee Rees, 2020

 

In questo momento puoi trovare i seguenti film su…

Netflix:

The 33

The Last Things He Wanted

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