Sorriso dolce e gentile, numerose candidature e svariati premi tra i quali due Oscar in bacheca, ruoli dolci e memorabili, donne forti ed esemplari, questi sono alcuni degli elementi che caratterizzano la vita artistica e non solo di Sally Field. Quest’attrice, nata a Pasadena nel 1946, è il volto femminile di grandiose pellicole e anche una donna capace di attraversare il tempo e di rimanere saldamente ancorata a ruoli interessanti e che insegnano alle nuove generazioni cosa significhi saper recitare.
Come vi ho poc’anzi detto Sally Field ha vinto, tra i numerosi premi e riconoscimenti, due premi Oscar. I titoli dei lungometraggi che le hanno permesso di vincere questo ambito premio sono Norma Rae, del 1979 e diretto da Martin Ritt e il film, del 1984, diretto da Robert Benton intitolato Places in the Heart che in Italia è stato distribuito come Le stagioni del cuore. Nonostante questi due lungometraggi vantino la sua collaborazione e una paio delle sue migliori performance non è su questi titoli che mi voglio soffermare. Sono altri due ruoli, altri due personaggi e altre straordinarie interpretazioni di donne forti e memorabili che mi hanno fatto amare apprezzare Sally Field ancora di più.
Il primo di questi è sicuramente il più noto. Forrest Gump, di cui ho già condiviso la mia recensione con voi e che vi invito a riscoprire cliccando QUI, è un film che per quanto straordinario di per sé non sarebbe altrettanto bello e toccante senza la presenza della figura della madre di Forrest. La Field interpreta una madre sensibile, sola che, seppur tra tante difficoltà, impartisce una lezione di vita al figlio straordinaria. La forza della sua interpretazione sta nella sua dolcezza, la sua apparente semplicità nasconde una complessa e difficile situazione poggiata sulle sue spalle. Donna e madre. In ogni istante di questa pellicola si nota come l’attrice sia sempre presente all’interno del suo ruolo. Non è mai un personaggio piatto o che non trasmette emozioni. Tutto ciò che fa lo fa per il figlio e non c’è momento in cui lo spettatore non provi dei sentimenti verso la figura della madre di Forrest Gump, magistralmente interpretata da Sally Field.
Il secondo ruolo che mi ha conquistata e stregata, se così posso dire, è stata la sua interpretazione di Mary Todd Lincoln, all’interno del film, diretto da Steven Spielberg, Lincoln. Composta eppure forte; struggente e ammirevole il suo ruolo. Impossibile dimenticare la bellezza di questo lungometraggio, che vanta un’impeccabile regia, una sceneggiatura ben scritta, un’elegante colonna sonora e una fotografia praticamente perfetta. Tra i numerosi elementi che compongono questa pellicola che vanno elogiati c’è la bravura degli interpreti. Tra di loro figura la compagna e moglie del ben noto Abraham Lincoln. Vi invito a ricoprire questo titolo trascurando – per quanto sia difficile farlo – le interpretazioni degli uomini e di concentrarvi a seguire la bravura costante, che culmina in un discorso intenso, della nostra Sally Field.
Sono numerosi i titoli che vantano la sua collaborazione e che meritano di essere visti per il perfetto mix di bravura da parte del reparto tecnico che incontra quello artistico. Per non rischiare di dilungarmi troppo nell’analisi di tutti i lungometraggi in cui questo avviene mi limiterò a fare un breve elenco di titoli interessanti che, a parer mio, meritano di essere visti. Steel Magnolias, che in italiano è stato distribuito con il titolo Fiori d’acciaio, è il primo lungometraggio che vi consiglio caldamente di recuperare. Accanto a questo aggiungo il lungometraggio del 2000, Where the Heart Is, arrivato in Italia come Qui dove batte il cuore. Film dolce e carino che dona un sorriso e la voglia di credere che una seconda possibilità esista davvero per tutti, caratterizzato da un cast interessante. Infine il titolo di cui tutti hanno bisogno, quello che regala una risata, quello che permette al cuore di sentirsi più leggero per la durata dell’intera pellicola. Quello che vanta la collaborazione del grande e tristemente compianto Robin Wiliams e che non sarebbe lo stesso senza la presenza di Sally Field nei panni della sua ex moglie: Mrs. Doubtfire. Perché come dimostra questo titolo: un ruolo importante non avrebbe la stessa profondità senza la presenza di un ruolo marginale ma interpretato egregiamente da un altro attore. I veri artisti sono così, capaci di prendere la scena e di farsi da parte sempre con la stessa dedizione e lo stesso talento.
Nel caso te lo fossi perso…
- Norma Rae, Martin Ritt, 1979
- Steel Magnolias, Herbert Ross, 1989
- Forrest Gump, Robert Zemeckis, 1994
- Lincoln, Steven Spielberg, 2012
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