Il cinema e l’arte della recitazione sono diretti discendenti del teatro. In quanto tali mi sembra doveroso e giusto celebrare questo antenato così essenziale per la settima arte. In questo articolo desidero quindi suggerirvi alcuni titoli che nascono per il palcoscenico del teatro e che solo in un secondo momento approdano davanti alla macchina da presa. All’interno di questi film a predominare in maniera quasi totale e assoluta ci sono i volti e le performance degli attori. Loro sono il fulcro della narrazione. Spesso questo genere di lungometraggi sono infatti ambientati all’interno di pochissime stanze. Ciò implica che l’attenzione dello spettatore sia sempre indirizzata principalmente verso lo sguardo, i movimenti e le battute dei personaggi. Essenziale quindi è la scelta del cast – in queste pellicole che vi andrò a nominare oggi, più che in altre occasioni, si noterà la bravura indiscussa e totale degli attori che vivono all’interno di queste narrazioni. Il secondo elemento che cattura l’attenzione del pubblico è la storia stessa. Se questa non fosse stabile, forte, intrigante, interessante e senza tempo non riuscirebbe il film. La trama dunque, che in realtà è il primo vero elemento di focus (ma che grazie alle performance di attori grandiosi riesce a passare in secondo piano), è il secondo punto essenziale che tiene incollati gli spettatori davanti allo schermo dal primo all’ultimo secondo. Gli altri due elementi che sono impossibili da ignorare, per il pubblico di questo genere di trasposizioni cinematografiche, sono la scenografia e il ritmo – ovvero il montaggio. Per quanto riguarda quest’ultimo, che scandisce il fluire del tempo, non voglio dilungarmi troppo nello spiegarvelo e raccontarvelo poiché ne ho già parlato a sufficienza. Per riscoprire i due articoli in cui vi racconto dell’importanza del ritmo filmico vi invito a cliccare i seguenti titoli: Piano sequenza, ovvero l’illusione di essere dentro al film e L’esistenza silenziosa del Montaggio. Infine, come dicevo prima, è impossibile non elogiare la sottile ma essenziale presenza della scenografia che costantemente offre lo sfondo perfetto per l’ambientazione della trasposizione. Una volta chiariti quali sono gli elementi chiave che compongono questo genere di film (ma che vi ricordo non essere gli unici!) lasciate che vi conduca alla scoperta dei titoli che ho pensato di consigliarvi.
L’imperdibile classico
Incomincio con il suggerirvi un’opera che a parer mio tutti dovrebbero vedere. Cat on a Hot Tin Roof è il film del 1958 che nasce dall’omonima opera teatrale scritta dalla sapiente mano di Tennessee Williams. Il titolo italiano altro non è che la sua corretta traduzione, ovvero La gatta sul tetto che scotta. Personalmente amo molto le opere di Williams – è sempre stato in grado di raccontare dei sentimenti, di parlare di persone e di temi delicati nel breve arco temporale delle sue opere. Numerosi classici cinematografici nascono dai suoi drammi. Ho scelto di sottoporre alla vostra attenzione questo titolo piuttosto che un altro per un semplice motivo: la presenza magnetica e perfetta di Paul Newman! Ma tranquilli che non manca nemmeno la bravura e la bellezza femminile, infatti al fianco dell’uomo più bello del mondo (almeno a parer mio) c’è la superba Elizabeth Taylor. Bellezze a parte, lasciatevi travolgere da un classico dramma, da un’opera indimenticabile e indimenticata che mai perderà il suo fascino, nonostante il passare del tempo.
Il classico moderno
Decisamente più recente è invece il film diretto da Roman Polański Carnage. Questo titolo, che è già stato menzionato all’interno dell’articolo che ho dedicato a Kate Winslet, eleva tutti gli elementi che ho sottoposto alla vostra attenzione all’inizio del mio post. Recitazione superba da parte di quattro grandissimi attori, scenografia essenziale ma perfetta, ritmo che segue il tempo delle battute, che cambia di velocità quando cresce la tensione e trama impeccabile. Si parte da un evento quasi banale per scendere all’interno dei meandri più nascosti dell’animo umano. Si incomincia con le maschere del quotidiano che portiamo, per mostrare la vera essenza dei personaggi, che in questo caso, più che in altre occasioni, si possono definire persone.
La commedia francese
Ci tengo a farvi notare che non è essenziale che il soggetto di un lungometraggio che nasce per il teatro debba necessariamente essere drammatico. Può infatti anche essere una deliziosa e spassosa commedia. Per questo esempio ho deciso di suggerivi il film Le Prénom, che in Italia è stato distribuito con il titolo Cena tra amici. I francesi sono noti per la bellezza delle loro commedie moderne – vi invito a cliccare QUI per scoprire qualche interessante pellicola ma questo film, a parer mio, merita di restare saldamente sul podio. La bravura degli attori rende omaggio a una storia fresca, divertente, intelligente e che prende una direzione del tutto inaspettata.
La cornice perfetta
Ci sono lungometraggi che rientrano all’interno di una cornice pressoché perfetta. Si tratta di quei film in cui il cinema cita il teatro, che a sua volta mette in scena se stesso. Tra le tante pellicole che mostrano questo gioco interessante ho deciso di suggerirvi Deathtrap, diretto da Sidney Lumet. Il film, del 1982, che in italiano è stato distribuito come Trappola mortale, vive a cavallo di più generi. C’è la commedia e il dramma, il grottesco incontra l’ansia che solo il thriller sa donare. A completare questo perfetto mix di emozioni ci sono due attori che sanno portare in scena questa infinita gamma di emozioni. Due performer che non necessitano di tante presentazioni, poiché bastano i loro nomi: Michel Caine e il compianto Christopher Reeve.
Spero che abbiate scoperto titoli di cui non eravate a conoscenza. Se siete affamati di nuovi lungometraggi che nascono prima sul palcoscenico teatrale e che solo dopo arrivano sul grande schermo, state pur certi che continuerò a suggerirvi pellicole di questo genere, poiché sono tra quelle che io stessa prediligo. Quindi in attesa di altri suggerimenti andate a scoprire o riscoprire questi film e gustateveli ammirando tutti gli elementi che li compongono. In particolare quelli che ho evidenziato oggi. Poiché solo grazie alla perfetta collaborazione tra questi elementi si ottiene un film senza tempo.
Nel caso te lo fossi perso…
- Cat on a Hot Tin Roof, Richard Brooks, 1958
- Deathtrap, Sidney Lumet, 1982
- Carnage, Roman Polański, 2011
- Le Prénom, Alexandre de La Patellière, Matthieu Delaporte, 2012
[…] tempo), la solitudine (La Solitudine al Cinema) e ancora il teatro, antenato del grande schermo (Il Teatro al Cinema), i musical (Moulin Rouge!, The Phantom of the Opera), i film che trattano del quotidiano con una […]
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