…Christopher Reeve
Più e più volte all’interno del blog ho ribadito la mia passione per i supereroi, oggi è giunto il momento che vi spieghi come a grazie a chi nasce questa mia passione: Christopher Reeve. Questo uomo, il solo, unico e vero Superman a parer mio, mi ha stregata, conquistata e fatta innamorare in un certo senso. Non mi vergogno affatto nel confessarvi che quando ero piccola e mi chiedevano del Principe Azzurro, di come mi immaginavo il mio personale cavaliere senza macchia, sul cavallo bianco (avete presente vero quelle domande semplici che si fanno ai bambini giusto per farli parlare e conoscerli meglio?) io rispondevo che del cavallo, del castello e di tutto il resto non mi importava. Il mio sogno, l’unico uomo perfetto che ero in grado di immaginarmi e il mio massimo ideale di bellezza e di felicità infatti corrispondeva a Christopher Reeve che interpretava Superman che si travestiva da Clark Kent. Niente di più e niente di meno. Il mio uomo ideale era semplicemente perfetto: bello, anzi bellissimo, buono, giusto, onesto, divertente, innamorato, dotato di poteri che superano ogni umana concezione e capace di usarli solo a fin di bene… ed ecco spiegato perché a trent’anni sono ancora single. Forse mi sarei dovuta accontentare del principe, del suo cavallo e della classica favola che piace a tutte le bambine invece che sperare nell’arrivo di un alieno con le sembianze di quel meraviglioso attore. Pensate che il mio amore per Superman, dovuto soprattutto alla straordinaria e genuina interpretazione che ne ha dato Reeve, mi portava (sempre quando ero molto piccola, sia ben chiaro) a desiderare di cercare un palazzo alto, dal quale buttarmi di sotto con la certezza più assoluta che Superman sarebbe venuto a salvarmi. Fortunatamente abitavo al primo piano e i mie pensieri suicidi (perché come ben sappiamo nessuno mi avrebbe certamente presa al volo durante la caduta!) non si sono mai concretizzati. Per me non ci sarà mai un altro attore in grado di interpretare quel ruolo così iconico, come ha fatto in quattro pellicole Christopher Reeve, al punto che quando uscì, nel 2001, la serie televisiva Smallville in cui si narrava l’adolescenza di Clark Kent mi rifiutai categoricamente di guardarlo. Fu poi la mia amica a farmi cambiare idea dicendomi che la serie era talmente distante dai film che non avrei nemmeno fatto il paragone.
Non vi sto confessando tutte queste cose per dirvi che in realtà sono una pazza furiosa ma per farvi notare quanto può, un bel ruolo insieme a una vera, potente ma allo stesso tempo delicata e ben studiata interpretazione, influire nella mente di uno spettatore, grande o piccolo che sia. Tralasciando la bellezza naturale di Christopher Reeve, che sicuramente ha fatto centro nel mio cuore, è stata la sua capacità come attore che gli ha permesso di essere così unico, così riconoscibile e così impossibile da emulare, tanto per me quanto per molte altre persone nel mondo. Il ruolo di Superman è certo iconico ma non è meno importante quello dell’impacciato Clark Kent. La sottile vena comica, la risata che spesso nasce nello spettatore è genuina poiché è ben interpretata. Reeve infatti non era solamente un attore drammatico ma un vero maestro della commedia. Per quanto riguarda questo suo aspetto, così spesso dimenticato, sappiate che la prossima settimana ho intenzione di suggerirvi un titolo in cui appunto sottolineerò la bellezza della commedia e della risata.
Christopher Reeve nel corso della sua carriera ha avuto modo di dare prova della sua capacità di sapersi reinventare. A livello artistico ha prestato il suo volto tanto al cinema quanto alla televisione. È passato dalla commedia appunto, al dramma, ha preso parte a piccoli ma interessanti progetti per la televisione senza smettere di migliorarsi e di cimentarsi con altro. Ecco quindi che lo possiamo trovare dietro la macchina da presa di In the Gloaming, tradotto in italiano con La luce del crepuscolo. Pellicola delicata che affronta il tema della tragedia della malattia e della perdita, con eleganza e raffinatezza. Per questo effetto finale si deve ringraziare tanto la regia quanto la splendida interpretazione dei personaggi protagonisti – su tutti spicca il volto della favolosa Glenn Close.
Reeve non ha sempre interpretato il perfetto cavaliere senza macchia a cui siamo abituati. Basti guardare e apprezzare il suo lavoro fatto all’’interno del film per la televisione Bump in the Night, uscito nel mercato italiano con il titolo Cercate quel bambino, in cui interpreta un pedofilo. Nella sua carriera inoltre non sono mancati i grandi ruoli classici: impossibile non menzionare The Remains of the Day e The Bostonians, entrambi diretti da James Ivory. Anche il genere horror ha avuto modo di dare spazio e risalto a Christopher Reeve, se siete amanti di questo genere vi invito a scoprire il remake John Carpenter’s Village of the Damned. Vi ricordo che non molto tempo fa, all’interno del mio articolo intitolato Il Teatro al Cinema, vi ho suggerito Deathtrap che vede Christopher Reeve al fianco di Michael Caine – cliccate il titolo del mio post per scoprire di più su questo interessante film. Inoltre tra i lungometraggi che vantano la sua collaborazione non posso fare a meno di menzionare e di ricordare la dolce e toccante pellicola Somewhere in Time del 1980.
Potrei invitarvi a scoprire altri titoli e altri ruoli interpretati da Christopher Reeve ma desidero dedicare la parte conclusiva di questo mio articolo omaggio alla sua vita personale. Se l’artista ci ha dato tanto forse l’uomo ha fatto ancora di più. Impegnato nel sociale, sempre in prima linea per le battaglie in cui credeva. Ha usato il suo volto per aiutare e purtroppo il destino, decisamente troppo crudele, ha voluto che avesse un terribile incidente. Eppure nemmeno questo l’ha fermato, finché ha potuto ha combattuto, non si è ritirato dal mondo dell’audiovisivo che tanto gli aveva dato – guardatevi il remake per la televisione di Rear Window ed è andato avanti, a testa alta. Ha mostrato al mondo che non solo aveva egregiamente interpretato Superman ma che, nonostante tutto e tutti, lui lo era davvero. So bene di essere meno obbiettiva del solito quando parlo di Christopher Reeve eppure pensate a quanto ha sofferto e quanto ha combattuto per non essere identificato come una vittima di un incidente ma un combattente che non si arrende mai. Nel blog mi limito sempre all’audiovisivo ma oggi desidero condividere con voi non solo il mio amore e la mia stima per questo straordinario artista ed essere umano, che ci ha lasciato decisamente troppo presto, ma anche ricordare ciò che ci ha lasciato. Non solo grandi film, non soltanto magistrali e memorabili interpretazioni ma anche la volontà di lottare, sempre. Per questo motivo vi invito a cliccare QUI per scoprire com’è diventata oggi e di cosa si occupa esattamente l’associazione fondata da lui e dalla sua compianta moglie.
È bello condividere l’amore per l’audiovisivo, è essenziale vivere delle proprie passioni ma è di assoluta e vitale importanza aiutare le associazioni che cercano di trovare soluzioni e risolvere i problemi che questo mondo ci pone costantemente davanti. Così oggi, grazie a Christopher Reeve, che mi ha fatta innamorare con la sua bellezza e la sua arte, che mi ha fatta sognare ad occhi aperti e in seguito appassionare a un genere cinematografico, desidero ricordarlo. Omaggiando la sua arte, portando caro il suo ricordo nel cuore e ammirando ciò che è rimasto dopo di lui (insieme ai suo ruoli immortali): la sua fondazione benefica.
Nel caso te lo fossi perso…
- Superman, Richard Donner, 1978
- Somewhere in Time, Jeannot Szwarc, 1980
- Bump in the Night, Lawrence Muller, 1991
- In the Gloaming, Christopher Reeve, 1997
- Rear Window, Jason Kemp, 1998