Riccardo va all’inferno è una pellicola che potrei definire particolare. Non è forse adatta a tutti ma certamente la sua qualità filmica c’è ed è evidente a chiunque. Interessante rilettura di un classico, ottima regia, cast perfetto e il reparto scenografico e quello del trucco e del parrucco nulla hanno da invidiare agli amici stranieri. Questo lungometraggio è una vera bellezza sotto molteplici punti di vista e rappresenta l’arte e la capacità di saperla portare in scena con intelligenza ed eccesso.
Il classico da cui prende spunto è niente di meno che il Riccardo III di William Shakespeare. Il cast viene cappeggiato da Massimo Ranieri e la regia è curata da Roberta Torre. Ciò che immediatamente colpisce lo spettatore però sono le musiche (il film infatti è un musical) e la colorata e, incredibilmente eccessiva e sfarzosa, resa finale complessiva. La scenografia è spettacolare in senso letterale mentre gli abiti e il trucco dei personaggi sono decisamente sopra le righe tanto da sconfinare nel genere barocco. Riccardo va all’inferno è particolare ed eccessivo. E funziona per questo motivo. La rilettura che viene data di quest’opera classica ed eterna è una delle tantissime che ne sono uscite nel corso della storia. Non è dunque la prima e non sarà certo l’ultima. Ma tra le tante riletture che nascono dalla straordinaria capacità di raccontare di Shakespeare questa merita di essere vista per innumerevoli motivi e uno di questi è che è una pellicola italiana. Non sempre dobbiamo volgere lo sguardo verso l’estero per cercare un prodotto innovativo e fuori dagli schemi. Lasciate quindi che un po’ di sano orgoglio nazionale ma soprattutto artistico vi guidi alla scoperta di un musical dark dalle forti tinte eccessive.
Breve riassunto:
Appena uscito dall’ospedale psichiatrico, Riccardo Mancini, è intenzionato a scalare la gerarchia di potere della sua famiglia malavitosa. Desidera il potere e la sete di vendetta per essere stato rinchiuso all’interno dell’istituto, a seguito di un delitto, lo guiderà. Niente e nessuno lo potrà fermare.
Perché guardarlo:
- Il film è un musical che abbraccia il genere del musical senza dimenticare le tinte oscure del grottesco e quelle sfarzose del barocco. È una vera esperienza visiva e sensoriale
- Massimo Ranieri interpreta il suo Riccardo III senza eccessi. Sottile e macchiavellico a punto giusto. Nota di merito anche alla straordinaria interpretazione di Silvia Gallerano
Perché non guardarlo:
- La molteplicità dei generi, dei colori e le interpretazioni a tratti volutamente eccessive e in altri momenti sottili di Riccardo va all’inferno possono non soddisfare tutti gli spettatori