L’articolo di oggi analizza l’incontro tra due grandissime arti, che apprezzo e ammiro: ovvero il cinema e la letteratura. Quando questi due mondi si fondono spesso il pubblico gode di uno spettacolo unico, profondo e toccante. I libri sono meravigliose porte che permettono di viaggiare con la fantasia. I migliori di questi superano il confine del tempo in cui vengono scritti e diventano Storia essi stessi. Descrivono situazioni, ritraggono epoche, paure e fantasie. Ecco perché il cinema è così vicino a quest’arte: molte volte i romanzi sono essi stessi delle perfette, immortali e profonde sceneggiature. Leggendo già si vede il film, le immagini e le situazioni sono descritte così bene che la sua trasposizione in pellicola e\o digitale sembra la conseguenza più naturale del mondo. Tuttavia quante volte ci è capitato, a noi amanti della letteratura e della cinematografia, di rimanere delusi una volta visto il film? Quante volte il pubblico commenta con un “carino ma era meglio il libro!”? Lasciate che vi risponda io: troppo spesso. Sapete bene che uno dei mie più grandi amori è proprio il magico mondo del cinema eppure faccio parte di quella categoria che, sempre e comunque, preferisce una storia sulla carta stampata alla sua versione visiva. Tuttavia mi piace osservare l’eccezione che conferma la regola, lodare quel dettaglio o quel film che alcuni danno per scontato e farvi ricredere almeno in parte. Non tutti i lungometraggi infatti sono brutte e abbozzate trasposizioni. Lasciate dunque che oggi vi consigli quattro titoli, che personalmente amo molto, che rendono felici tanto gli amanti della settima arte quanto gli appassionati di letteratura poiché sono fedeli all’originale e particolarmente sofisticati nella loro capacità di rilettura.
Il primo titolo che desidero sottoporre alla vostra attenzione è un film che vi ho già consigliato in quanto è uno dei lungometraggi che prediligo ed è tratto da uno dei mie scritti preferiti. Il titolo del libro è Novecento – ed è un monologo teatrale scritto da Alessandro Baricco. Il lungometraggio, che si intitola La leggenda del pianista sull’oceano è un perfetto esempio di bellezza (sotto qualunque aspetto cinematografico vogliate studiarlo) e di accuratezza. La trasposizione è letterale ed è sicuramente facilitata dalla forma originale con cui si presenta. Se volete approfondire l’argomento vi invito a cliccare QUI per rileggere l’articolo che ho dedicato a questa toccante pellicola, diretta da Giuseppe Tornatore, nel 1998.
Se siete amanti del fantasy sicuramente già avete avuto modo di leggere e di apprezzare la trilogia cinematografica del mitico The Lord of the Rings. I libri scritti da J. R. R. Tolkien sono imperdibili per chi ama questo genere di narrazione e per fortuna, per tutti noi fan, si può tirare un sospiro di sollievo quando si guardano i film poiché essi sono estremamente fedeli ai romanzi. In questo caso il viaggio è assicurato sia per il lettore che per lo spettatore. Impossibile non amare questa storia e queste due versioni, così simili nella narrazione eppure così lontane nel tempo.
La trilogia diretta da Peter Jackson non è la versione cinematografia, che vi consiglio oggi, più lontana nel tempo dalla sua versione cartacea. Il grande classico Anna Karenina, scritto da Lev Tolstoj ha conosciuto numerose versioni audiovisive, sia televisive che cinematografiche. L’ultima di queste è la pellicola diretta da Joe Wright nel 2012. Questo film, diretto da uno dei registi a noi contemporanei che prediligo in assoluto, è un’intelligentissima e sofisticata versione del romanzo pubblicato nel 1877. Il capolavoro dell’autore russo affronta numerosi temi, ritrae personaggi immortali con il loro pregi e difetti e dona un affresco della Russia e della sua della società. Riuscire a trasportare questo romanzo così unico e completo dietro una macchina da presa non è certo impresa facile, eppure in tanti ci hanno provato. Joe Wright secondo me ha fatto qualcosa in più. Ne ha dato una versione capace di mostrare anche il non detto. Ha creato un film capace di ritrarre gli animi dei personaggi che vivono all’interno del romanzo e allo stesso tempo di ritrarre la crudele società in cui essi vivono. Anna Karenina di Joe Wright è una storia senza tempo, un capolavoro della letteratura che trova la sua giusta dimensione all’intero della cinematografia grazie alla rilettura che ne hanno e grazie agli attori che concludono il lavoro iniziato dalla regia e dalla sceneggiatura.
L’ultimo titolo di cui desidero parlarvi oggi è anche questa l’ultima versione di una serie infinita di trasposizioni cinematografiche – alcune più famose di altre: The Great Gatsby. Anche in questo caso è interessante come la regia, curata da Baz Luhrmann, e la sceneggiatura abbiano deciso di rendere un romanzo senza tempo ed estremamente cinematografico ancora più fruibile per un pubblico moderno. La voce fuori campo del protagonista, il flusso di pensieri che ci conducono all’interno della scoperta della vita della figura misteriosa di Gatsby, non è una semplice voice-over ma una necessità del protagonista. Egli condivide con chi lo sta ascoltando questa storia poiché sente l’esigenza di farlo. All’interno del film, questo semplice espediente (che non vi voglio svelare appieno nel caso non l’abbiate ancora visto) rende chiaro, a chi ha letto il libro, come una narrazione letterale possa esistere all’interno della settima arte senza risentire del passaggio. È ancora più bello vedere il film, nel caso in cui lo spettatore abbia letto il romanzo, poiché si notano piccoli ma importanti dettagli che forse a uno spettatore che scopre questo film senza aver letto il libro, potrebbe non notare o non apprezzare in pieno.
Esistono altri lungometraggi che donano un grande spettacolo visivo e che allo stesso tempo rendono omaggio alle versioni originali. Spero che i quattro titoli che vi ho suggerito oggi possano conquistarvi e che abbiate la voglia di scoprire prima sia il libro che il film. In entrambi i casi non ne rimarrete delusi.
Nel caso te lo fossi perso…
- La leggenda del pianista sull’oceano, Giuseppe Tornatore, 1998
- The Lord of the Rings, Peter Jackson, 2001, 2002, 2003
- Anna Karenina, Joe Wright, 2012
- The Great Gatsby, Baz Luhrmann, 2013